Dic 1 2013
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E’ estremamente spiacevole notare delle differenze di prezzo ingiustificate, abbastanza diffuse a Roma. In alcuni bar i prezzi della caffetteria variano a seconda dell’orario e dei giorni della settimana, ad esempio nel week end e nelle ore serali/notturne. Aumenti di prezzo minimi (si va in genere dai 10 ai 30 centesimi di euro), che però si rivelano incomprensibili. Non si capisce perché un cappuccino durante il giorno costi 0, 90 euro e la sera 1, 20.

Un discorso analogo può essere fatto sui supermercati, riguardo ad esempio le bottigliette d’acqua da 50 cl. In una nota catena diffusa soprattutto in centro, bottiglie della stessa marca, in un negozio hanno un costo di 70 centesimi mentre in un altro costano 1 euro.

Un altro esempio negativo è rappresentato dal servizio al tavolo, che in alcuni locali provoca un aumento di più del 50% dello stesso prodotto consumato al banco.

Veramente un’indecenza, soprattutto considerando la crisi economica attuale.

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